Parodontologia: gengivite, i rimedi
La gengivite è patologia che non va trascurata, anche se i sintomi possono attenuarsi semplicemente utilizzando un collutorio. Può, come sappiamo, diventare parodontite, malattia ben più grave e trattata dalla branca dell’odontoiatria che è la parodontologia. Uno dei segreti per evitare la gengivite è la prevenzione. E l’igiene orale rappresenta un’azione fondamentale in questo senso. Due minuti dopo ogni pasto vanno dunque dedicati al corretto spazzolamento dei denti, ricordandosi di pulire pure la lingua per eliminare eventuali batteri qui nascosti.
Una volta al giorno va usato anche il filo interdentale ed è bene sottoporsi a una visita e a una pulizia professionale dal dentista ogni 6 – 12 mesi. Vengono in questo modo rimossi a fondo non solo la placca, ma anche il tartaro, che poi è il principale imputato per il peggioramento delle condizioni della bocca. Un altro metodo per prevenire la gengivite è l’alimentazione corretta. Mangiare tanta frutta e verdura, piene di antiossidanti, previene e serve anche quando la gengiva è già infiammata. Proprio la carenza di alcune vitamine può portare all’infiammazione gengivale. I cibi con molta vitamina C sono dunque i più indicati: permettono di evitare il sanguinamento in presenza della gengivite. Se si evitano anche le bevande alcoliche, va ancora meglio.
Parodontologia: come combattere la gengivite in modo naturale
La natura ci offre parecchie possibilità di combattere la gengivite senza ricorrere a farmaci. Sono tutti rimedi naturali che riducono il gonfiore delle gengive. Abbiamo quindi l’estratto di mirtillo o il tè verde che funzionano perfettamente. Si può applicare il gel all’aloe vera direttamente sulle gengive, andando così a sfruttare l’azione lenitiva e anti infiammatoria.
Fanno al caso nostro pure betulla, equiseto e calendula. Si può risciacquare la bocca utilizzando alcuni tipi di oli essenziali ad azione disinfettante, diluiti in acqua. Andiamo a esaminare alcuni di questi rimedi e vediamo anche come intervenire naturalmente in altro modo.
L’aloe vera è una pianta che ha effetti anti infiammatori e curativi. Esistono anche dentifrici che ne contengono. Con il gel, invece, si può eseguire un vero e proprio massaggio sulle gengive, il che stimola positivamente i tessuti, migliorando circolazione e ossigenazione. Una volta applicato, va lasciato agire per trenta minuti prima di risciacquare. Perché non provare con l’infuso di malva? Un classico rimedio della nonna. Per prepararlo, servono 2 o 3 cucchiaini di malva essiccata e tritata e una tazza di acqua bollente. Filtrato e fatto raffreddare, l’infuso si può utilizzare più volte durante la giornata per gli sciacqui.
Avete mai sentito parlare della tecnica dell’oil pulling? Si versa in bocca un cucchiaio di olio di sesamo o di cocco, facendolo passare tra denti, gengive e sulla lunga. L’olio ‘raccoglie’ tossine e batteri andando a depurare non solo la bocca, ma tutto l’organismo. Olio di coccio e bicarbonato di sodio possono essere associati per creare una specie di dentifricio con cui spazzolarsi i denti un paio di volte alla settimana. Provate, se volete, acqua e sale, con quest’ultimo che previene infezioni e calma infiammazione e dolore. Si può mescolare in acqua calda un pizzico di sale, da usare poi per gli sciacqui.
La tintura di mirra va bene sia per la gengivite sia per la piorrea. Anche in questo caso, si possono fare degli sciacqui dopo averne versato qualche goccia in acqua tiepida. Il succo di limone combatte l’infiammazione, puro o con acqua: fate degli sciacqui. Per la gengivite si può adoperare la curcuma (in un po’ d’acqua tiepida per cinque minuti), che ha proprietà anti infiammatorie notevoli. Infine, l’immancabile camomilla, con cui fare sciacqui un paio di volte al giorno.
Parodontologia: che cos’è la gengivite e come si cura
Gengive che sanguinano? È uno dei primi sintomi della gengivite, una delle patologie di cui si occupa la parodontologia. Prima di arrivare al sanguinamento, in realtà, c’è l’infiammazione delle gengive che deve mettere in allarme. Pur essendo una condizione piuttosto comune nell’essere umano, siccome può presentarsi in forma lieve, a volte non si sa di soffrirne. Ma attenzione perché può poi diventare parodontite, che a sua volta è invece una condizione irreversibile capace di portare alla perdita dei denti e alla lesione dell’osso della mandibola.
Quando la gengiva è infiammata, è il momento di andare dal dentista per una visita. Che prima di tutto deve capire cosa ha causato la gengivite. Solitamente, si tratta di un accumulo di placca batterica che giorno per giorno si è formata sui denti. Significa che l’igiene orale non è stata corretta perché sarebbe sufficiente spazzolarsi quotidianamente per rimuoverla, aggiungendo l’utilizzo di un collutorio e del filo interdentale. Lasciarla lì dov’è, invece, provoca una sicura infezione batterica, che causa l’infiammazione gengivale. Varie sono i motivi che possono portare a soffrire di questa malattia.
Della scarsa o sbagliata igiene orale già abbiamo parlato. Anche fumare o masticare tabacco è causa primaria, così come il diabete, l’utilizzo di alcuni medicinali, alcune otturazioni danneggiate, la gravidanza a causa degli sbalzi ormonali e infine la predisposizione genetica.
Parodontologia: i sintomi della gengivite
Siete abituati a controllare il colore delle gengive? Questo è un ottimo modo per scoprire la loro salute. Se il colore non vi convince o se provate fastidio, probabilmente sarà il caso di chiedere consiglio al dentista. Solitamente, i sintomi della gengivite sono quattro e non è detto che si abbiano tutti: si prova dolore quando si mastica o sei i cibi sono particolarmente freddi, le gengive sono rosse, sensibile o gonfie, sanguinano regolarmente, è in corso una regressione gengivale.
Meglio andare dal dentista anche se le gengive sanguinano usando lo spazzolino o passandoci il filo interdentale, pur non avvertendo dolore. Uno dei fattori determinanti nella cura di questa patologia è il tempo: prima ci si accorge di soffrirne, prima si interviene in modo adeguato.
Nel momento in cui si va dall’odontoiatra o dal parodontologo, questi consiglierà la pulizia professionale profonda per rimuovere la placca. Se la gengivite dovesse essere più avanzata, si dovrà ricorrere ad altri trattamenti che impediscano la progressione a parodontite. L’igiene orale resta uno dei capisaldi per trattare nel miglior modo possibile l’infiammazione gengivale. Sarà importante seguire le indicazioni del dentista anche sul tipo di dentifricio da utilizzare.
Ricordate che è necessario lavare in modo delicato i denti al termine di ogni pasto con uno spazzolino a setole morbide. Quelli a setola dura rischiano di stressare ulteriormente le gengive già gonfie. Passare ogni giorno il filo interdentale, non in modo troppo energico per evitare di irritare ulteriormente il bordo delle gengive. Se queste due operazioni risultassero fastidiose facendo sanguinare le gengive, si può provare a sciacquare la bocca con acqua tiepida e sale. Il sale, in particolare, riduce temporaneamente l’infiammazione. Infine, è determinante ridurre o eliminare totalmente l’uso del tabacco per permettere all’organismo di combattere e sconfiggere naturalmente le eventuali infezioni presenti.