Lo sbiancamento dentale, l’amico dell’estetica
Il sorriso, questo sconosciuto. Si sorride sempre di meno e, a volte, lo si fa per la vergogna di mostrare la propria dentatura. Anche per questo motivo, l’estetica è uno dei settori che vanno per la maggiore pure quando si parla di bocca. In questo senso, bisogna considerare molto lo sbiancamento dentale che, se fatto con regolarità, permette di avere sempre un sorriso splendente. A qualsiasi età.
Grazie allo sbiancamento dentale si arriva ad avere una dentatura del colore originale. Purtroppo, talvolta, una dentatura non perfetta non dipende dall’igiene della bocca. Può esserci alla base una predisposizione genetica. Oppure la cattiva alimentazione, l’uso troppo spesso di caffè, tè, liquirizia. Naturalmente, non aiuta il fumo della sigaretta che, alla lunga, annerisce i denti. Siccome ad alcune cose è difficile rinunciare, il consiglio che arriva da tutti gli odontoiatri è di sottoporsi regolarmente all’operazione di sbiancatura dentale. Ossia alla pulizia dei denti. E poi, non ultimo, di lavarseli periodicamente e con gli strumenti migliori. Sarebbe bene cambiare lo spazzolino ogni tre mesi, ma quanti sono quelli che lo fanno?
Sbiancamento dei denti e pulizia: le differenze
A proposito, stiamo parlando di sbiancamento dei denti e di pulizia dentale come se fossero sinonimi, ma non lo sono affatto. Anzi, prima dello sbiancamento va fatta un’accurata pulizia, detta anche detartrasi. Solo in questo modo verranno eliminati veramente placca, tartaro e pigmentazioni esterne.
Insomma, prendersi cura del proprio sorriso è una cosa basilare. Per piacere e per piacersi. Per evitare malattie. Per poter sorridere più spesso e più facilmente. Bisogna naturalmente fare attenzione a chi ci si rivolge. Non tutte le strutture sono uguali. Chiaramente, ci sono studi odontoiatrici con maggiore esperienza che possono svolgere al meglio il lavoro. Fate attenzione anche alle tecnologie che vengono utilizzate, se sono tra le più moderne oppure no. Alla qualificazione del personale dello studio. E a quanto venite considerati al centro, creando così anche empatia con la persona che materialmente lavorerà nella vostra bocca. E che comprenderà meglio di tutti le vostre esigenze.
Non dimenticate di fare domande, di chiedere quali sono i rimedi migliori per tornare ad avere un sorriso smagliante. Seguite le indicazioni che vi vengono date per quando sarete a casa. E, dopo ogni pulizia dentale con sbiancamento, fissate già l’appuntamento per quella successiva. Sarà un incentivo in più per tornare. Con sempre maggiore fiducia nel professionista.
I migliori professionisti dell’estetica dentale si trovano a Perugia.
Pulizia dei denti: operazioni e strumenti necessari
Pulizia dei denti: scopri come
Pulirsi i denti è un rito. E, come tale, prevede alcune operazioni da eseguire in un certo modo. Ne va della corretta igiene della bocca. Proprio perché è una parte così importante del nostro corpo, va curata però nel modo giusto. Iniziando dallo spazzolino.
Guai a sbagliarlo. Uno troppo duro rischia non solo di danneggiare lo smalto dei denti, ma anche le gengive. Consigliato, dunque, uno spazzolino con setole in nylon, durezza media e testina piccola. Quest’ultima permette di pulire bene anche la parte posteriore della bocca.
Lo spazzolino elettrico è ‘in’, ossia si può usare al posto di quello manuale, assicurandosi sempre di utilizzarlo nel modo giusto.
Potete scrivervelo sul calendario o sullo smartphone, l’importante è non dimenticarlo: ogni tre mesi lo spazzolino andrebbe sostituito perché le setole, usate, perdono la forma iniziale e anche l’efficacia.
Ancora: sciacquare lo spazzolino ogni volta che si è usato è un’ottima regola. E poi? Bisogna tenerlo in posizione verticale per evitare che i microbi rimangano tra setola e manico.
Non c’è solo lo spazzolino nel perfetto kit per l’igiene orale. La scelta del dentifricio è personale: cambia a seconda di chi ha denti sensibili, di chi è più esposto alla carie o al tartaro.
Avere con sé pure il filo interdentale è altrettanto importante: lo potrete passare tra dente e dente prima dello spazzolino. Manca il colluttorio, senza alcol possibilmente e al fluoro. Va usato alla fine, per sciacquare la bocca dopo il lavaggio. Naturalmente, dentifricio e colluttorio non vanno ingeriti.
Come pulire i denti
A questo punto, resta da spiegare come pulire i denti. La quantità di dentifricio da mettere sulla testina dello spazzolino deve essere piccola, dopo averla leggermente bagnata d’acqua.
I denti si spazzolano tenendo un angolo di 45 gradi rispetto alle gengive. Spazzolate in modo verticale oppure circolare, partendo dalle gengive per arrivare alla parte finale della dentatura. Ogni zona va spazzolata per circa 15 secondi.
Ai molari, lo spazzolino va usato in posizione perpendicolare rispetto alle labbra. Le setole dunque vanno appoggiate su questi denti e poi mosse dall’interno verso l’esterno della bocca.
Non abbiamo ancora finito. Anche la lingua va spazzolata, il che evita di avere un cattivo alito. In commercio ci sono i puliscilingua, ma vanno bene anche le setole dello spazzolino.
La lingua è una parte delicata, dunque si deve procedere in modo delicato. Ancora 30 secondi per risciacquare con il colluttorio. Poi è il momento di pulire lo spazzolino per togliere i residui di dentifricio.
Se volete sapere quando è meglio lavare i denti, di sicuro la mattina dopo la colazione e la sera prima di andare a dormire. Dopo i pasti, ma non subito dopo. Il lavaggio medio dura due minuti.
È consigliabile pulirsi i denti anche dopo aver bevuto caffè, tè o vino rosso, che possono macchiarli. Infine, l’igiene orale non sostituisce i controlli periodici dal dentista, ogni sei mesi o un anno, per togliere tartaro o carie.
Igiene dentale fondamentale per la qualità del sonno notturno
Qualità del sonno = Igiene dentale
C’è una relazione diretta tra la qualità del sonno e l’igiene dentale. Ed è stata provata da un team di ricerca giapponese, che ha preso in esame ben 23.444 anziani. La scoperta più clamorosa è data dal fatto che meno denti si hanno, più è facile incorrere nelle apnee notturne.
Tutti sanno che lavare e curare i propri denti è fondamentale per evitare l’insorgere di patologie, ma finora non era stato ancora provato il forte legame tra l’igiene dentale e il modo di dormire.
Ci sono riusciti in Giappone. Un anziano con meno di dieci denti ancora presenti tende a dormire molto poco, anche meno di quattro ore a notte. Come mai?
La presenza o meno dei denti permette alla lingua di distendersi più o meno all’interno della bocca. Ed è quest’ultima che determina le apnee notturne.
Disturbo che arriva quando i muscoli che si trovano nella parte posteriore della gola si rilassano troppo, finendo per fare più piccole le vie respiratorie durante l’inspirazione.
L’insonnia, derivante dunque da quanti denti si hanno in bocca, nelle persone anziane provoca poi problemi di pressione – che si alza – e incrementa il rischio d’infarto, altre malattie del cuore e persino depressione.
Ma questo è un discorso che riguarda più la scienza medica. Qui è importante concentrarsi su quella che riguarda l’igiene dentale.
Più denti hai, meglio stai
La ricerca è stata svolta all’interno dell’Università Tohoku di Sendai. Il campione era costituito da 23.444 persone dall’età media di 73 anni. I pazienti sono stati scelti in modo casuale tra quelli coinvolti nel 2010 nel Japan Gerontological Evaluation Study, studio tra i più accurati sulla terza età.
Agli scienziati, gli anziani hanno dovuto fornire due informazioni: le ore di sonno notturno e il numero di denti rimasti.
La maggior parte dorme sette ore a notte, il 2,7% non riesce ad andare oltre le quattro ore di sonno notturno, il 4,7% arriva pure a dieci ore. Al 14,7% del campione mancava un dente. I risultati sono stati poi pubblicati su Sleep Medicine.
La conclusione a cui sono giunti i ricercatori è quella già citata: chi ha meno di dieci denti, dorme meno di quattro ore a notte. In altri casi, però, può consentire di riposare anche più di sette ore. Attenzione a considerare questo ultimo dato un buon segno.
Studi precedenti a questo avevano infatti constatato che dormire più di sette ore a notte può avere effetti negativi a livello psicofisico, come dormire meno di quattro ore. Alla fine, solo le persone che avevano 20 denti sono riuscite ad avere un sonno notturno della lunghezza giusta.
Gli scienziati ricordano quindi che la corretta igiene dentale sia fondamentale negli adulti per poi poter avere una buona qualità del sonno durante la terza età.
Idropulsore dentale: che cos’è, come si usa, le controindicazioni
L’idropulsore viene chiamato anche idrogetto o doccia dentale. Come funziona?
I pazienti cercano prodotti innovativi, tecnologicamente all’avanguardia, per l’igiene orale. Tra gli altri, si possono segnalare gli idropulsori dentali, con doppia funzione.
Migliorano l’aspetto estetico della dentatura, togliendo le macchie e gli inestetismi, ma rimuovono anche i batteri per la salute dell’intera bocca.
Gli idropulsori dentali sono utili per ridurre il rischio della formazione di tartaro e per togliere i residui dei pasti. Bisogna sapere che questi, se non vengono tolti entro 18 ore, diventano placca batterica calcificata.
E a soffrirne non sono solo i denti, ma pure le gengive, che si gonfiano reagendo così al tartaro. L’idropulsore dentale, inoltre, ha una funzione massaggiante per la gengiva.
L’idropulsore viene chiamato anche idrogetto o doccia dentale. Come funziona? Utilizzando l’azione pulente del getto d’acqua pulsante, generato da una pompa, viene indirizzato lungo il solco gengivale e lo spazio interdentale.
In questo modo, si puliscono anche le zone più difficili da raggiungere, quelle tra dente e dente. Qui lo spazzolino non riesce ad arrivare, qui si forma più frequentemente la carie.
Se si hanno gengive particolarmente sensibili o se sono infiammate, è meglio non usare troppo la pressione dello schizzo e utilizzare acqua né troppo calda né troppo fredda. Eventuali traumi potrebbero generare sanguinamento, recessioni, tasche gengivali e, in qualche caso, anche ascessi paradontali.
Studi scientifici hanno dato all’idropulsore la stessa efficacia al filo interdentale nel rimuovere la placca, il sanguinamento gengivale e l’irritazione.
Ma quali effetti negativi ha una scarsa igiene orale?
L’alitosi, che crea disagio al lavoro e in tutti i contesti sociali; il mancato equilibrio naturale della flora orale, la salute della gengiva che finisce per incidere in modo pesante sulla salute di tutta la bocca.
Naturalmente, l’igiene dentale è poi fondamentale per mantenere la dentatura bianca, ma soprattutto in salute. Specialisti e dottori vedono naturalmente con favore questa ritrovata attenzione per la bocca e per i denti.
Grosseto: odontoiatri, visita gratuita in casa di riposo
Odontoiatri dell’Asl Toscana Sudest hanno fatto visita nel mese di luglio ai pazienti di una casa di riposo offrendo visite gratuite agli ospiti.
L’igiene dentale è un argomento che gli italiani sentono sempre di più, come dimostrato dal boom di visite mediche dell’ultimo anno. Un medico specialista in odontoiatria e un igienista dentale, in particolare, si sono recati alla Rsa di Villa Pizzetti, a Grosseto, controllando con accuratezza bocca e cavo orale degli anziani.
Una visita odontoiatrica completa per individuare eventuali malattie e dare i giusti consigli. Come pure per scovare precocemente eventuali forme tumorali del cavo orale.
Alessandra Romagnoli, direttrice di Odontoiatria dell’Asl Toscana Sudest, ha spiegato: “Abbiamo realizzato il secondo passo nel percorso dedicato all’odontoiatria dell’anziano e rivolto in particolare ai soggetti fragili e non autosufficienti che hanno difficoltà a prendersi cura della propria igiene mentale e, addirittura, a esprimere dolore e disagio a causa di malattie odontoiatriche”.
E ancora:”La prima parte del Progetto Anziani è stata svolta dall’igienista dentale con attività di formazione del personale di assistenza della Rsa e la valutazione della condizione di igiene orale della bocca. Eventualmente, anche delle protesi orali degli anziani. La seconda parte è di competenza prevalentemente del medico odontoiatra”.
Il progetto toscano sull’odontoiatria nasce dalla delibera regionale n. 426/2014, che parla proprio di attivare un servizio di odontoiatria d’iniziativa, che porti le cure necessarie alle persone che più ne hanno necessità e che sono più a rischio (minori nelle scuole, donne incinte, anziani delle Rsa, pazienti di oncologia, chi è in condizioni economiche disagiate).
Sono tutte persone che, trovandosi in difficoltà, spesso non sono in grado di curare autonomamente bocca e denti.
Studi recenti hanno poi stabilito la stretta relazione tra malattie dentali e aggravamento di patologie sistemiche, del diabete, di malattie che riguardano il cuore e i reni. Nonché un aumento degli aborti nei primi tre mesi di gravidanza.
Chiude Romagnoli: “L’obiettivo finale della Asl è formare nel tempo una vera task force composta da odontoiatri, igienisti, medici di medicina generale e operatori di Rsa per avviare un percorso di Assistenza domiciliare odontoiatrica (Ado) direttamente al letto dell’anziano, impossibilitato a muoversi”.