Faccette dentali: dal dentista o dal farmacista
Le faccette dentali sono utilizzate sempre di più dall’odontoiatra al posto dell’ortodonzia correttiva. Permettono infatti di riavere il sorriso senza il bisogno dei fastidiosi apparecchi. Senza contare che il risultato esteticamente è anche migliore. Non sono solo i dentisti quelli a cui rivolgersi; quelle estetiche, infatti, si possono acquistare pure in farmacia e mettere senza l’intervento dell’odontoiatra.
Qui vedremo se l’effetto è lo stesso acquistandole dal farmacista invece che ottenendole dopo la visita dentistica. Possiamo già dire che il risultato non è, e non potrebbe mai essere, il medesimo. C’è differenza tra un trattamento estetico professionale e il fai-da-te. La soluzione farmacia è preferibile solo per il costo. Insomma, in qualsiasi situazione, è meglio rivolgersi al proprio odontoiatra che effettuerà una visita preliminare, se necessario preleverà una parte del sistema dentario, farà radiografie e sarà in grado di mostrarvi sul computer la situazione della bocca, consigliandovi quindi la soluzione e la faccetta dentale migliore.
Faccette dentali: i pro e i contro dell’acquisto in farmacia
Se decidiamo comunque di recarci in farmacia per acquistare le faccette dentali, vuol dire che abbiamo optato anche per l’auto-installazione delle stesse. E che abbiamo deciso di risparmiare, ma non avremo alla fine lo stesso sorriso che se ci fossimo rivolti al professionista, in grado di realizzare faccette dentali con tecniche e materiali di qualità.
Ma non è solo la qualità a fare la differenza. È pure il modo in cui vengono applicate. Come detto sopra, prima di applicare le faccette, l’odontoiatra rimuove parte dello smalto dei denti per meglio adattarle e farle aderire. Quelle in ceramica sono realizzare partendo da un’impronta dei denti, dunque sono fatte su misura. Il trattamento, pur se costoso, permette un effetto che va dai cinque ai dieci anni. Pure per le faccette in resina o composito, il lavoro del dentista è fondamentale per la buona riuscita del trattamento. Questo tipo di faccette viene infatti realizzato e modellato direttamente sui denti.
L’acquisto in farmacia vi porterà ad avere poi tra le mani faccette universali, applicabili con un adesivo sul dente e in questo modo rivestendolo. Si risolvono gli inestetismi, sì, ma il trattamento estetico e la durevolezza dell’applicazione non sono paragonabili all’intervento dell’odontoiatra. Insomma, alla fine, il risultato potrebbe essere anche molto diverso da quello sperato.
Applicare bene le faccette significa anche non andare a incidere sulla funzionalità dei denti. Il masticare non deve essere inibito dalla presenza dei corpi estranei. L’acquisto in farmacia, insomma, con auto-applicazione, può essere considerato una cosa provvisoria e non durevole nel tempo. Possiamo tamponare un difetto estetico, ma successivamente con tutto il tempo che vogliamo possiamo chiedere l’intervento di un professionista che interverrà in maniera sicura, garantendo ottimi risultati estetici e funzionalità dei denti.
Attenzione poi anche ai rischi della spesa dal farmacista. Se l’applicazione non viene eseguita a regola d’arte, si possono lasciare spazi tra la faccetta e i denti e qui, con il passare tempo, si accumulano residui di cibo difficili da eliminare con l’igiene orale quotidiana. La conseguenza può essere un’infiammazione e la formazione di placca e carie.
Faccette dentali: è una questione di estetica
L’estetica della bocca e del sorriso passa ormai per la faccette dentali, in ceramica, capaci di mascherare – anzi, di eliminare – gli inestetismi dentali. Insomma, è soprattutto una questione cosmetica. Una faccetta dentale sarà come un dente naturale, con i suoi pregi (garantisce la funzionalità meccanica del dente) e i suoi difetti (si può rompere).
Sono fatte di sottili lamine di ceramica integrale, con uno spessore medio di 0,2 – 0,7 millimetri. Vengono sovrapposte alla superficie esterna dei denti anteriori. Migliorandone sensibilmente l’aspetto. È un po’ come quando si applicano le unghie finte su quelle naturali: avete presente? Oggi le faccette dentali sono richiestissime, sono il vero punto di riferimento dell’odontoiatria estetica. Gli studi dentistici si sono organizzati di conseguenza.
Chi si sottopone alla procedura, che è preceduta da una visita, sa che alla fine ottiene di nuovo denti bianchissimi e potrà davvero sorridere senza preoccupazioni di sorta. Il vantaggio è che ogni faccetta viene personalizzata in base alla situazione iniziale del paziente. Ciò è reso possibile dalle nuove tecnologie, che disegnano e formano le faccette dentali con software di ultima generazione. Vengono poi fissate con sistemi adesivi, hanno dunque massima stabilità meccanica unita al fatto che i denti appaiono assolutamente naturali.
Dicevamo della visita, indispensabile prima di intervenire, ma c’è anche un altro piccolo dettaglio. Il dente va preparato. Come? Con una tecnica assolutamente conservativa e che si limita allo smalto. Può essere infatti necessario asportare una piccolissima parte di sostanza dentale, procedura che non danneggia la polpa. Una volta fissate, le faccette migliorano la forma, la posizione e il colore dei denti.
Abbiamo fin qui parlato di estetica, ma le faccette dentali hanno anche una funzione importante sulla salute dei denti.
Faccette dentali: la salute ne risente positivamente
Quando rivolgersi a uno specialista per ottenere una faccetta dentale? Il paziente ideale è colui che ha denti fratturati, diastemi, ossia spazi aumentati tra i denti, denti con particolari anomalie di colore, impossibili da correggere solo con lo sbiancamento dentale, denti malformati o usurati negli adulti, infine denti abrasi da abuso di bevande acide (limone e Coca-Cola per esempio), vomito indotto nei casi di bulimia. Migliora perciò l’aspetto, con un occhio alla salute del paziente. Ce ne sono alcuni, infatti, che hanno carie o residui di vecchie otturazioni; in questi casi, si opera per ristabilire la funzionalità del dente.
Possono essere utili, le faccette dentali, anche nei casi di bruxismo o di scorretto spazzolamento. Nel caso di otturazioni con difetti di colore, causati dal deterioramento di otturazioni bianche, le faccette diventano la soluzione migliore per un risultato che sia di lungo termine.
Riassumendo, le faccette dentali sono utili sia dove il trattamento estetico non ha funzionato a dovere, sia dove quello ortodontico non è stato all’altezza (per esempio con l’applicazione di apparecchi per chiudere i piccoli spazi tra i denti). Chi è insoddisfatto dal risultato, non esiti a chiedere informazioni e poi a prendere contatti con il dentista di fiducia. Si verrà sottoposti a una visita, in cui si prendono le impronte digitali attraverso lo scanner intraorale, insieme a un vero e proprio servizio fotografico della bocca e del viso. Al computer si potranno osservare, insieme al paziente, le problematiche all’interno della bocca. E suggerire le migliori soluzioni estetiche, combinate con quelle più adatte clinicamente.
Faccette dentali: ecco quanto costano
Quanto costa una faccetta dentale? Ricordiamo che le faccette dentali sono dei rivestimenti che coprono gli inestetismi della dentatura, dovuti a cause come la cattiva masticazione o la scarsa igiene orale: copre i denti storti o ingialliti o troppo lunghi. Insomma, esteticamente è un toccasana per il sorriso la faccetta dentale. I materiali in cui è fabbricata sono la porcellana, la resina e la ceramica. Serve a evitare interventi più invasivi e costosi come l’implantologia e si rende necessaria quando il laser sbiancante non dà risultati.
Il prezzo dipende naturalmente dal professionista a cui ci si rivolge, ma in Italia – che siamo a Milano oppure a Roma – non differisce più di tanto. Può cambiare invece se ci si rivolge a studi di provincia o low cost. Dipende anche dal materiale che si utilizza, ma il range va dai 200 ai 550 euro per faccetta. Una spesa non da poco, ma di certo inferiore a un impianto, che costa mille euro a dente. La tecnologia permette oggi di non dover cambiare faccetta dentale per almeno 15 – 20 anni, contro i 10 di qualche anno fa. Anche in questo caso, molto dipende dal corretto posizionamento da parte del dentista, dalla qualità buona o meno buona dei materiali, dalla professionalità del laboratorio, dalla collaborazione del paziente nel momento in cui dovrà salvaguardare la faccetta con la giusta igiene orale. E, naturalmente, dalle visite periodiche che dovranno essere effettuate negli anni.
Quando ricorrere alla faccetta dentale e quando no
Dunque, ecco quando potete ricorrere alla faccetta dentale con ottimi risultati: quando c’è alterazione nel colore e nello smalto dei denti, quando l’allineamento dentale non è ottimale, quando i denti sono separati da diastema (l’intervento può essere effettuato solo se lo spazio tra un dente e l’altro non è eccessivo), quando i denti sono resistenti alle tecniche laser di sbiancamento. Ma le faccette dentali possono essere usate anche per denti spezzati o per correggerne la forma, per una ricostruzione estesa (tutta l’arcata o entrambe le arcate).
Quando ve lo dirà il dentista – dunque come detto anche dopo 15 – 20 anni – le faccette dentali vanno sostituite obbligatoriamente. C’è anche qualche controindicazione: la faccetta dentale è un intervento irreversibile, ovvero non si può tornare indietro; siccome viene rimossa una piccola parte dello smalto, il dente diventa più sensibile al caldo e al freddo. Infine, non sono indicati questi trattamenti per chi soffre di gengiviti, piorrea, bruxismo e carie. La limatura indispensabile per posizione la faccetta potrebbe infatti causare la spaccatura del dente malato o anche della faccetta stessa poco dopo il suo fissaggio.
I migliori professionisti per l’applicazione delle faccette dentali sono a Pisa.
Digitale: 29 e 30 marzo a Milano il Congresso internazionale di odontoiatria
A Milano, il 29 e il 30 marzo prossimi, si terrà il sesto Congresso internazionale sul digitale in odontoiatria. A ospitarlo sarà il Centro Congressi Humanitas University di Milano. Si tratta di un evento congiunto tra Digital Dental Academy e Humanitas Dental Group.
La parola chiave di quest’anno è Friendly Digital. Si approfondiranno dunque le declinazioni digitali di odontoiatria estetica, restaurativa nelle usure dentali, protesi, odontotecnica, implantologia e ortodonzia viste al digitale.
Massimo Nuvina, presidente della Digital Dental Academy, parla così del congresso milanese: “Un insieme di relatori di profilo internazionale, italiani e stranieri, che porteranno a conoscenza le maggiori novità in un campo e che oggi è ristretto ma che, tra non molto, sarà l’odontoiatria di tutti i giorni”. In Italia, effettivamente, il digitale è ancora poco utilizzato rispetto a Paesi europei come la Germania e la Francia. Meno del 10% degli studi odontoiatrici è dotato di un sistema digitale per rilevare l’impronta.
Nuvina, uno dei pionieri in Italia per il digitale nell’odontoiatria
Nuvina è stato uno dei pionieri, avendo iniziato sette anni fa a esaminare l’argomento digitale: “Ogni giorno scopro novità. Nuovi sistemi, nuove metodiche, nuove procedure che cambiano il rapporto tra odontoiatra e paziente in modo netto”. È come se stesse nascendo un nuovo modo di lavorare, l’odontoiatria sta assumendo un altro ruolo. Come mai è stata scelta Milano? “Humanitas Dental Center è una realtà all’interno di una prestigiosa struttura ospedaliera d’avanguardia, che ha anche un corso di laurea in Medicina a livello internazionale”.
Per due giorni, dunque, il mondo odontoiatrico guarderà a Milano: al congresso si parlerà di protesi complessa, restaurativa semplice, impianti e ortodonzia. “Raggruppiamo un insieme di clinici di qualità eccellente per rendere disponibile a un uditorio composito l’insieme delle soluzioni che, se comprese, porteranno alla formulazione di piani di trattamento”. Una persona di mezza età che fino a poco tempo fa per trasformare il sorriso aveva bisogno di una protesi, lunga e invalidante, oggi in un solo giorno può trasformare il proprio sorriso pre-visualizzando il risultato e realizzando, per esempio, faccette dentali in ceramica integrale. Oppure può non toccare i propri denti utilizzando un allineatore invisibile, fare una cura ortodontica che non comprometta la sua vita di relazione.
Estetica dentale: la mascherina invisibile meglio dell’apparecchio
Se stai cercando un modo per migliorare l’estetica dentale, sappi che oggi non è più obbligatorio mettere l’apparecchio per il giusto allineamento dei denti, con conseguente perdita di fascino del sorriso.
Esistono infatti le cosiddette mascherine invisibili che raddrizzano i denti storti senza aver alcun impatto sull’estetica dentale. L’applicazione di fili a placchette metalliche, tra l’altro, crea problemi pure per l’igiene orale quotidiana.
Ora non è più necessario, però. Niente fili, attacchi fissi. Un po’ come la rivoluzione che arrivò con le lenti a contatto al posto degli occhiali. L’allineamento diventa ‘invisibile’, ‘trasparente’. E’ una terapia nuova e chi ti sta intorno non se ne accorgerà che ti stai sottoponendo a questo procedimento. A oggi sono già circa sei milioni i pazienti che sono stati trattati in questo modo e che hanno avuto successo. Con la mascherina invisibile si risolvono anche altre problematiche: affollamento, spaziatura, alcune specie di morso aperto e incrociato.
Come funziona la tecnica della mascherina trasparente per l’estetica dentale
Il funzionamento di questa tecnica è semplice. Si rilevano le impronte dei denti, si fanno le radiografie e le fotografie; poi, medico e paziente si siedono attorno alla scrivania per scegliere gli obiettivi da raggiungere per avere un sorriso splendente.
Qui l’odontoiatra esegue la sua diagnosi, inviata ai laboratori che realizzano gli allineatori personalizzati. Il tutto facilitato dal digitale, dalla grafica 2D e 3D che permette agli odontoiatri di guardare una sorta di filmato tridimensionale attraverso il monitor di un computer. Viene proposta ogni fase degli spostamenti dentali e infine il risultato finale in modo virtuale.
Ha innumerevoli vantaggi la mascherina trasparente, che può essere tolta per mangiare o per lavarsi i denti. Ogni due settimane avviene la sostituzione con la nuova. Il motivo? Si prevede lo spostamento dei denti di 0,25 millimetri in questo lasso di tempo. Solitamente, la durata del trattamento va dai 7 ai 18 mesi. Gli allineatori vanno tenuti almeno 20 ore al giorno. Ogni mese avviene una visita di controllo.
Parlavamo dei vantaggi. Sono mascherine comode da indossare, l’aspetto estetico migliora nel silenzio di chi sta intorno, non ci sono fastidi a lingua e guance come accade con l’apparecchio. E ancora: non ci sono problemi nel parlare, se non per poche ore dopo la prima maschera applicata. Ci si lava quotidianamente i denti con spazzolino o filo interdentale. Si può mangiare tutto quello che si vuole. La terapia ha un unico limite: può essere fatta dai 13 anni in su, quando sono presenti i denti permanenti.
In definitiva, vi ritroverete con gengive e denti sani. Con masticazione e pronuncia migliori. Comfort e struttura dentale sempre in ordine. Il trattamento migliora la postura generale grazie alla cura dell’occlusione. Infine, potete sorridere fin da subito. E niente è più bello di questo.
I migliori specialisti di estetica dentale sono a Perugia.
Ceramiche, incollaggio allo smalto: ricerche e novità
Ceramiche dentali
C’è un procedimento che permette di ripristinare il tessuto perso e i dentisti lo conoscono. Significa incollare in modo efficace e a lungo termine le ceramiche allo smalto dentale.
L’effetto non solo è duraturo, ma anche piacevole alla vista. Diventa, quindi, molto importante la superficie della ceramica che deve essere incollata, diversa da caso a caso.
Ci sono ceramiche adesive (vetrose) che possono essere trasformate in porose applicando acido fluoridrico e, successivamente, silanizzate, creando anche un’adesione chimica.
Le ceramiche come la zirconia non possono invece essere rese adesive perché con esse non si può usare l‘acido fluoridrico, né silanizzate in quanto non hanno silice. Una ricerca recente si è posa come obiettivo di fare dei test di trazione sull’adesione allo smalto bovino di disilicato di litio, zirconia e composito polimerizzato in laboratorio.
I materiali utilizzati sono stati condizionati secondo letteratura e incollati poi con un cemento composito duale.
Questa l’operazione che è stata compiuta: disilicato di litio, sabbiatura, Hfl per 20 secondi, silanizzazione, zirconia Lava, sabbiatura, zirconia cubica Noritake, sabbiatura e primer con Mdp composito, sabbiatura e silanizzazione.
Con quali risultati?
Il disilicato ha ottenuto il valore più alto di adesione, poi ecco la
zirconia trattata con Mdp (con valori di molto superiori a quella non trattata). Valore sorprendentemente basso, invece, per il composito polimerizzato in laboratorio.
Quali le conclusioni a cui sono giunti gli studiosi?
Il primer contenente Mdp risulta determinante per far aderire la zirconia; la zirconia per manufatti monolitici, così trattata, può prolungare il suo utilizzo a restauri adesivi dopo test clinici e ulteriori ricerche. Gli studi in vitro, infatti, hanno ancora parecchi limiti.
Ulteriori test diranno agli esperti se il materiale di cui sopra potrà essere davvero un’alternativa alle ceramiche vetrose, che hanno sì caratteristiche estetiche favorevoli, ma anche una resistenza meccanica minore.