Corone dentali: perché è meglio lo zirconio
Per fabbricare le corone dentali, lo zirconio oggi è il miglior materiale possibile ed è per questo motivo che la sua diffusione cresce negli studi odontoiatrici al posto del titanio. L’aspetto estetico è sicuramente uno dei punti di forza di queste capsule. Il titanio, invece, spesso dà risultati non soddisfacenti da questo punto di vista perché il colore grigio diventa più facilmente visibile. L’ossido di zirconio, essendo già di colore bianco, non dà questo problema.
Ma non è solo una questione estetica, naturalmente. Lo zirconio ha incredibili proprietà meccaniche, tra le quali la grande resistenza, tre volte superiore al titanio. E pure biologiche, tra cui l’osteointegrazione, che assicura affinità massima con osso e gengiva, molto superiore rispetto agli impianti in metallo. Da considerare poi la resistenza alle aggressioni batteriche, che fa sì che non si accumuli placca in corrispondenza degli impianti, il che allunga la vita di queste corone dentali.
Sono dunque molteplici i vantaggi dello zirconio. Da annoverare tra questi anche la resistenza alla corrosione: i metalli, in ambiente umido, si deteriorano facilmente, e possono portare più facilmente a infiammazione, favorita dall’adesione della placca batterica. Lo zirconio, che è metal free, si mantiene invece al meglio anche in situazione di umidità.
Lo zirconio è biocompatibile
Lo zirconio è materiale biocompatibile, quindi blocca il passaggio a reazioni allergiche, normalmente possibili invece con i metalli, in particolare con il nichel. In questi ultimi casi, dunque, non è atipico vedere l’insorgere di dermatiti, lesioni sistemiche, fibromialgie, eczemi, cheiliti e altro ancora. L’ossido di zirconio è in più immuno-compatibile. Ossia, non scatena alcun tipo di risposta immunitaria da parte del corpo umano. Ciò che invece può avvenire con il titanio, che porta questi tipi di impianti a essere soggetti a rigetto.
Negli ultimi anni, è stata sempre più importante la ricerca di materiali innovativi in odontoiatria. Materiali che possono andare a sostituire proprio quelli metallici, come abbiamo visto in grado di scatenare problemi. Ma chi è stato il primo a occuparsi della materia? Sami Sandhaus, professore dell’Universitè Pierre et Marie Curie di Parigi, brevettò il primo impianto in ossido di allumina nel 1960. Grazie agli ottimi risultati riscontrati, le sperimentazioni sono proseguite. È stata introdotta la ceramica per prima, poi lo zirconio, che oggi garantisce interventi di implantologia sicuri, efficaci ed esteticamente validi.
Le corone dentali in zirconio sono dunque oggi le più ricercate e gli studi dentistici all’avanguardia ne propongono di sempre più precise. Come abbiamo visto, i vantaggi sono innumerevoli rispetto agli altri metalli. Tanto che si può pensare che tra pochi anni scompaiano definitivamente questi a vantaggio esclusivo dello zirconio. La prima volta in cui è stata utilizzata questa soluzione è il 1998, nella clinica odontoiatrica dell’Università di Zurigo. Va comunque ricordato che la corona in zirconio non è interamente di questo materiale, solo la parte interna. La parte esterna è fatta infatti in ceramica.
Corone dentali: come si costruiscono
Corone dentali: come si costruiscono? E perché si applicano? Può capitare di avere denti rovinati, ma di non volerli togliere. In questo caso, la soluzione migliore è l’applicazione della corona dentale. Sono a tutti gli effetti delle protesi e vanno a ricoprire, come dei cappucci, i denti rotti o compromessi, rafforzandole e garantendo la loro funzionalità. È un ottimo modo per salvare un dente, riportando la normale masticazione nella bocca.
Per applicare una capsula, il dente va prima limato, in modo da recuperare spazio per l’inserimento della corona. Al giorno d’oggi, è praticamente impossibile distinguere tra un dente vero e uno a cui è stata applicata una capsula. Ecco perché anche esteticamente questa è un’ottima soluzione. Sia che venga fatta in zirconio, sia in altro metallo. Lo zirconio si fa preferire perché è solido e resistente e perché è biocompatibile, non provoca infine allergie.
Solitamente, per applicare le corone dentali serve più di una seduta da un dentista. Ce ne possono volere due; nella prima, viene preparato il dente, che deve avere la forma della corona che si vuole applicare. Si lima, si rimuove buona parte dello smalto, si crea così spazio sufficiente. Si passa quindi a prendere l’impronta. La corona viene realizzata da un tecnico specializzato all’interno del laboratorio. Nell’attesa che sia pronta quella definitiva, si inserisce quella provvisoria. È nella seconda seduta, infatti, che sarà completato il lavoro e che la corona definitiva verrà cementata con materiale adesivo speciale.
La corona dentale, un cappuccio per il dente rovinato
La corona dentale è a tutti gli effetti un cappuccio che va a coprire un dente rovinato dalla carie, scheggiato o reduce da una terapia canalare. Più nel dettaglio, è utile quando inseriamo un impianto osteointegrato, per ricoprirlo; quando bisogna modificare forma e dimensioni del dente; quando un dente ha molto materiale di ricostruzione ed è rimasto poco tessuto dentario; nei denti con colorazione alterata; nei denti rotti e impossibili da ricostruire, in quelli devitalizzati. Infine, nei denti molto rovinati da patologie o da abitudini sbagliate di vita.
Quanto può durare una corona dentale definitiva? Naturalmente, dipende. Prendercene cura ne allunga la vita media, questo è poco ma sicuro. Con visite periodiche e una buona igiene orale, è probabile che duri a lungo. È necessario fare particolarmente attenzione quando si mangiano cibi molto duri, come quando abbiamo la corona naturale. Ancora: l’età incide sulla durata, così come le parafunzioni, ossia il bruxismo piuttosto che il digrignare dei denti. Mediamente, le corone dentali possono durare diversi anni, ma molto dipende dai fattori di cui abbiamo appena parlato. L’odontoiatra può sicuramente fare una previsione verosimile. Oltre che dare i giusti consigli per portarla avanti nel migliore dei modi.
Non pensate che avere una corona artificiale significhi non avere più problemi con il dente. Anzi, il dente va incontro a quelli che avrebbe con la sua corona originaria. Si può accumulare placca, dunque, lungo il bordo gengivale. Sarà comunque il dentista, durante le visite, a determinare se il dente che si trova sotto la corona dentale è in buono stato oppure no.
Corone dentali: quando sono necessarie
Le corone dentali, dette anche capsule, proteggono il dente da patologie come carie e piorree, e da infezioni. Sono in grado di salvaguardare pure da fratture di denti devitalizzati. Quando è necessaria una corona dentale? In tutti i casi in cui c’è un dente ricostruito, per renderlo più forte ed evitare che si possa rompere. Ma non solo.
Le corone dentali sono particolarmente consigliate dopo devitalizzazioni e per migliorare l’estetica del dente. In seguito alla terapia, infatti, potrebbe diventare di colore scuro. In alcuni casi, si ricorre alla capsula anche quando il dente è scheggiato o fratturato o se la forma e il colore non soddisfano il paziente.
Ci sono più fasi per l’incapsulamento. Prima di tutto, si devitalizza il dente, cosa che impedisce di provare dolore; viene quindi reso un moncone nella parte della ricostruzione con il perno endocanalare, fino a ottenere lo spessore e la dimensione richiesti per inserire la capsula. Questo è il momento in cui si prende l’impronta e si prepara la corona artificiale; nell’attesa che sia pronta la corona definitiva, sul dente si mette quella provvisoria. Il processo termina cementando la corona dentale definitiva.
Non è strettamente necessario devitalizzare il dente per inserire la corona. Dipende dalla struttura di quest’ultima. Se ci sono già otturazioni e non ci sono segni di carie secondarie o di infiltrazioni sui margini, queste non vanno rimosse.
Corone dentali: i materiali
Le corone dentali sono fatte in ceramica, metallo, metallo-resina, resina e zirconio, Nel caso di resina, si parla però di corona provvisoria. Quella in zirconio è una soluzione moderna, utilissima per sostituire i denti mancanti. Per la corona si usa lo zirconio, per la parte esterna della stessa la ceramica. La capsula, in questo modo, è molto resistente e ha un aspetto impareggiabile. Le corone fatte con lo zirconio sono anche più leggere di quelle in metallo o ceramica e resistenti fino al 50 per cento di più.
La corona in ceramica ha una parte interna di metallo e il rivestimento esterno da oro e platino o da cromo-cobalto. A volte, quest’ultimo è costituito completamente da ceramica. La parte interna è solida e molto resistente.
Se vogliamo dire quali sono migliori e quali peggiori, non possiamo che puntare su quelle in zirconio. Ma naturalmente, migliorando tenuta, resistenza ed estetica, aumenta anche il costo. Dopo la fine dell’intervento chirurgico, ricordate, va rilasciato un certificato di garanzia e di conformità. Solitamente, il costo è di 400-700 euro, a cui va aggiunto quello per l’implantologia della corona sul dente, che può essere di 1000 euro.
Sfatiamo un mito: la capsula non provoca dolore. Naturalmente, essendo particolarmente dura, può scheggiarsi o rompersi di più rispetto al dente naturale. Meglio, insomma, evitare di mangiare frutta secca o torrone, cibi particolarmente croccanti. Quanto può durare una corona dentale? Dipende dall’igiene orale e dalle visite periodiche dal dentista, dalla situazione del dente impiantato, dalla velocità di ritiro della gengiva, che aumenta con l’aumentare dell’età.
Infine, sappiate che anche un dente con una capsula può ammalarsi e cariarsi. Ecco perché è necessario fare una visita dal proprio dentista almeno una volta ogni sei – dodici mesi.
Impianto dentale: quando ci troviamo davanti ai dubbi
Hai un dente malato, ma non sai se è meglio sostituirlo con un impianto o tenerlo e curarlo. Il bivio c’è per tutti, prima o poi. Cosa è meglio? L’impianto o protesi dentale ha un’efficienza straordinaria in chi ha perso uno o più denti. Esteticamente, al giorno d’oggi, si ottiene un risultato particolarmente soddisfacente e pure a livello funzionale, ci si avvicina tantissimo ormai al funzionamento di un dente naturale.
Se pensiamo ai rischi, la protesi dentale è una tra le più sicure del corpo umano. Il successo si ottiene con percentuali che oscillano tra il 90 e il 100 per cento quando si hanno 16 anni. Con vita utile che può arrivare anche a 40 anni contro quella d’anca o del ginocchio che bisogna sostituire solitamente dopo 15 – 20 anni. Quindi un impianto dentale ha una vita doppia, solitamente, rispetto alle altre protesi. Naturalmente, i 40 anni di cui sopra valgono se il paziente si sottopone a controlli periodici e se segue le direttive del proprio dentista.
Meglio tenersi il dente e curarlo o mettere l’impianto?
Chiaro che la perfezione assoluta non è stata ancora raggiunta. E così anche un impianto dentale può andare incontro ad alcune criticità, in special modo nei pazienti che soffrono di diabete o che fumano tanto. Così come in quelli che hanno perso i denti per parodontite, per infezioni come la peri-implantite. Quindi, per essere chiari, è molto più facile prevenire e poi curare le malattie dei denti piuttosto che le ‘malattie’ degli impianti.
La risposta alla domanda dell’inizio, dunque, è che è sempre meglio provare a mantenere e curare il dente malato piuttosto che fare ricorso a un impianto. Non è questa la prima scelta. Naturalmente, prima di sottoporsi a un intervento di questo tipo, il paziente viene informato su rischi e benefici mantenendo il dente e curandolo o sostituendolo con la protesi.
Non si tratta di demonizzare l’impianto dentale, naturalmente. Anzi. Oggi risulta una soluzione ottimale, come abbiamo scritto poche righe più su. La soluzione plantare può infatti concedere una seconda opportunità alla zona. Esteticamente il lavoro oggi soddisfa tutti ed è di grande qualità. A livello funzionale, pure. Come qualsiasi cosa di ‘esterno’, però, non sarà mai come ciò che la natura ci fornisce direttamente. Una carie è curabile, lo sbiancamento dei denti si può fare periodicamente. Ci sono tanti modi per curare un dente o più denti malati. Se però si vuole ricorrere direttamente all’impianto, dopo aver saputo i pro e i contro, oggi gli studi dentistici italiani sono tutti all’avanguardia.
In particolare, per gli impianti dentali, i migliori professionisti li trovi a Terni.
Corone dentali: ricerca olandese sulla longevità
CORONE DENTALI
Quelle in area mascellare hanno dimostrato un grado di fallimento superiore di quelle posizionate in zona mandibola
Le corone dentali sono costose, dunque i pazienti si aspettano che durino a lungo. Nel luglio di quest’anno, sul ‘Journal of Dentistry‘, è stata valutata proprio la longevità delle corone singole, posizionate da otto dentisti olandesi, per cercare i fattori di rischio associati ai fallimenti delle relative corone dentali.
Il lavoro è stato particolarmente lungo: gli autori hanno infatti analizzato 3.404 corone singole in 1.557 pazienti, eseguite tra il 1996 e il 2011.
Sono stati quindi calcolati i tassi di fallimento annui (Afr) e tutte le variabili associate ai fallimenti (successo e sopravvivenza delle corone dentali) sono state studiate con l’analisi di regressioni di Cox.
Andiamo a scoprire i risultati di questa ricerca.
La maggior parte delle corone dentali valutate erano rappresentate da metallo-ceramica Pfm (63,8%) su molari (58,1%) e in denti non trattati endodonticamente (65,4%).
Tempo di osservazione dei restauri: da tre settimane a 11 anni, media di sette anni.
Il tasso medio di fallimenti annui, a 11 anni, è stato del 2,1% e dello 0,7% per il successo e la sopravvivenza delle corone. Il fattore più rischioso per la longevità delle corone dentali singole è stato la presenza di un trattamento endodontico.
Le corone dentali singole sui denti in area mascellare hanno dimostrato un grado di fallimento superiore rispetto a quelle posizionate in zona mandibola. Un rischio maggiore del 25% è stato osservato nelle corone degli uomini rispetto a quelle delle donne.
In conclusione, le corone singole garantiscono un successo accettabile e soddisfacente a distanza, con tassi di sopravvivenza più longevi, principalmente dipendenti dall’esperienza dell’operatore.
I denti trattati endodonticamente sono invece un fattore di rischio alto per le corone sovrastanti, il che porta a maggiori fallimenti.
A livello clinico, le corone protesiche singole danno buone garanzie di sopravvivenza a lungo termine, sia quelle in metallo-ceramica sia in metal-free.
Altri studi, però, hanno dimostrato una prestazione leggermente inferiore da parte di alcuni tipi di corone in ceramica integrale rispetto a quelle in metallo ceramica Pfm.
Nei settori masticatori, è meglio optare per le corone dentali tradizionali.